mercoledì 16 gennaio 2008

Caso Mastella. Ma quale Solidarietà!!!

Nelle ultime 24 ore ho assistito basito ad un dibattito attorno alla vicenda che ha coinvolto il Ministro della Giustizia e Sindaco di Ceppaloni Clemente Mastella, sua moglie e molti esponenti campani dell’Udeur.
Durante le turbolenze provocate dall’inchiesta della Procura di Santa Maria Capua Vetere, quasi tutti i politici intervenuti hanno espresso solidarietà umana e/o politica al Sen. Clemente Mastella.
Dal centrodestra alcuni segretari di partito hanno addirittura denunciato un’emergenza democratica, attaccando a fronte bassa la magistratura. (A proposito, ma Casini e i compagni dell’UDC dov’erano quando passavano le varie leggi vergogna di Berlusconi?)
Dal centrosinistra generale e generica equidistanza (dovuta o ad imbarazzante ed inconfessabile concordia con le tesi Berlusconiana su toghe rosse e magistratura politicizzata, o ad una preminente ragion di governo. Perché senza Mastella il governo Prodi sarebbe a rischio).
I cittadini italiani, increduli spettatori di una favola-show-farsa: protagonista la famiglia Udeur-Mastella nel ruolo di cappuccetto rosso e la Procura in quello del lupo cattivo. Ottima la regia di Bruno Vespa. Coordinatissimi i titoli dei TG.

Questi i fatti contestati.
La Procura di Santa Maria Capua Vetere indaga il ministro della Giustizia per un episodio di tentata concussione, due di concorso in concussione, due di concorso in falso e uno in abuso d'ufficio, ma soprattutto per concorso esterno in associazione a delinquere. Nella sua qualità di leader dell'Udeur, dicono i magistrati, avrebbe esercitato un controllo sulle attività degli enti pubblici locali campani e "offriva un contributo concreto, specifico, consapevole e volontario alle finalità dell'associazione", consapevole anche delle "iniziative intraprese da Camilleri (Carlo, il consuocero, presidente dell'Autorità di bacino del Sele, destinatario di un provvedimento di custodia cautelare in carcere) e dai suoi complici nella realizzazione degli illeciti associativi, indicando prevalentemente a Camilleri, ovvero ad altri sui fidati collaboratori e compagni di partito le persone cui rivolgersi a suo nome per ottenere facilitazioni nella realizzazione di tali illeciti".
Mastella avrebbe anche dato il suo imprimatur "all'inizio dell'azione criminosa dell'associazione e nel prefigurare agli associati le strategie da adottare per consolidare sul territorio il potere dell'Udeur", consentendo così "all'associazione a delinquere di rafforzarsi e di conservare il suo potere di intervento sulle pubbliche amministrazioni e con ciò fornendo un apporto diretto alla realizzazione anche parziale alle finalità dell'associazione stessa".

Mi dissocio dal coro quasi unanime di politici, dirigenti di partito e commentatori che si sono stretti attorno all’indagato Mastella. Uno spettacolo indecoroso che non farà altro che montare la già elevata onda di antipolitica.
Non esprimo nessuna solidarietà, né umana, né politica, all’ex Ministro della Giustizia, Sindaco di Ceppaloni e leader dell’Udeur.

Credo che le dimissioni di Clemente Mastella da Ministro della Giustizia siano state doverose e credo sarebbero opportune anche quelle dalla carica di Sindaco. Ma penso che tale ultima aspettativa andrà delusa.

Domenico Finiguerra
Sindaco di Cassinetta di Lugagnano (MI)

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